Faq

POLIMERI per AGRICOLTURA:

LA-mPAM

A cosa serve?

Le funzioni del polimero impiegato in agricoltura sono molteplici. Svolge la sua attività a contatto col terreno, preferibilmente nel primo strato di suolo esplorato dalle radici. Ha la capacità di legarsi con le particelle di suolo (principalmente argilla e limo), migliorandone la struttura sia nei suoli sciolti sia in quelli pesanti. Nei suoli poco strutturati (pensiamo ai suoli limosi con poca argilla e/o sostanza organica) soggetti ad erosione idrica/eolica, ne previene le perdite, aumentando il numero e il peso degli aggregati e la fertilità del suolo. Diminuisce le perdite per ruscellamento nei terreni declivi. Nei suoli pesanti, evita la saturazione dei macropori da parte dell’acqua a scapito dell’O2, conferisce un ulteriore grado di struttura agli aggregati, evitandone la dispersione ne aumenta l’infiltrazione e favorisce l’aereazione del suolo.
È igroscopico. Significa che trattiene una grande quantità d’acqua sulla sua superficie costituendo una pronta riserva idrica per la pianta. Inoltre, disciolto nell’acqua, trattiene i nutrienti solubili prevenendone le perdite in falda (pensiamo allo ione nitrico NO-) favorendo l’assorbimento radicale.
È anionico. Una leggera carica negativa conferisce proprietà importantissime al polimero. Essendo polare, lega le molecole d’acqua, ma non solo: interagisce con i cationi monovalenti e bivalenti, con un meccanismo simile alle argille (le particelle di suolo più importanti nella nutrizione vegetale). Entrambi infatti presentano una carica negativa che permette di rilasciare e trattenere gli ioni in soluzione. Inoltre polimero e argille interagiscono insieme in presenza di calcio, formando un “ponte cationico”, uno fra i principali meccanismi con cui polyactive lega le particelle di suolo.
Non interferisce con la crescita microbica, con la mineralizzazione della sostanza organica, ed è sicuro per l’ambiente. Inoltre è dimostrato che aumenta la fertilità nei suoli salini e sodici, diminuendo il SAR (Sodium Adsorption Ratio) e la quantità netta di sali in soluzione.

Quale impatto ambientale può avere?

Il polimero è sicuro per l’ambiente. La sua distribuzione nel terreno non comporta rischi d’inquinamento e tossicità ne per l’uomo ne per gli animali. Storicamente svolge un ruolo chiave nell’industria: è largamente utilizzato per il trattamento dell’acqua potabile, la chiarificazione delle acque, dei fanghi e dei reflui municipali. È impiegato nell’industria della carta (anche ad uso alimentare), e della cosmesi. Il suo utilizzo è regolamentato e approvato da importanti istituti internazionali: U.S. FDA (Food & Drug Amministration) ente normativo americano che ha inserito il composto negli additivi alimentari diretti e indiretti, definendolo un “FOOD GRADE”, materiale per alimenti, e G.R.A.S (Generally Recognize As Safe). È impiegato infatti nel trattamento degli ingredienti per alimentazione umana e animale. Una caratteristica che il polimero deve assolutamente presentare, e richiesta anche in Italia, è la quantità di monomero residuale, che non deve superare lo 0,05%.
La sicurezza del polimero è inoltre riconosciuta dall’EPA (U.S. Environmental Protection Agency), dall’NSF (National Sanitation Foundation) e dall U.S.D.A. (Dipartimento dell’Agricoltura Americano). Quest’ultimo sostiene pubblicamente l’uso della poliacrilammide anionica per uso agricolo, conducendo numerosi studi al riguardo.
Nel suolo si decompone naturalmente con l’attività dei microorganismi in CO2 H20 e NH4. È quindi biodegradabile, con un ratio del 10%/15% anno circa.

Quantità per ettaro:

Le quantità necessarie sono cambiate molto col passare degli anni. In passato si distribuivano fino a 70 kg/ha a causa di una maggiore dimensione del prodotto, e a una ridotta reattività rispetto alla nuova condizione da noi proposta. Abbiamo infatti raggiunto delle finezze tali da permettere una riduzione sostanziale delle quantità. In media vengono proposti dai 6 ai 10 kg/ha in funzione delle caratteristiche strutturali e idrauliche del terreno. La riduzione di taglia permette anche una più agevole solubilizzazione del prodotto. È infatti molto versatile permettendo l’applicazione non solo a secco “dry” con tramogge e seminatrici di precisione; ma anche in soluzione con le botti da diserbo o nell’impianto d’irrigazione (che sia di precisione, sprinkler o altri modi).

Campo di utilizzazione:

E’ compatibile con ogni tipo di coltura. Le quantità cambiano in funzione delle caratteristiche del suolo. Può essere utilizzato in pieno campo come in serra, per colture erbacce, arboree e orticole; alimentari e ornamentali. Versatile e facile da maneggiare, viene applicato granulare o in soluzione.

Quale forma e dimensione ha?

Il prodotto da noi preparato ha una particolare finezza: siamo infatti nell’ordine dei micron potendo scegliere fra pezzature di 150, 100 e 50 micron (0,15 mm – 0,10 mm – 0.05mm).

Può essere distribuito con le normali macchine o attrezzature disponibili in azienda?

Si, il polimero può essere distribuito con le normali macchine e attrezzi presenti in azienda. La forma granulare trova applicazione con le tramogge utilizzate per i concimi minerali solidi, o nelle seminatrici di precisione. La forma liquida, miscelata con acqua viene distribuita come una normale fertirrigazione. Può essere nebulizzata con la botte da diserbo o convogliata nell’impianto d’irrigazione superficiale e sottosuperficiale. Adatta all’applicazione nell’agricoltura di precisione, con ali gocciolanti o irrigazione sprinkler. Ha trovato anche applicazioni nella preparazione delle miscele per idrosemina avendo un ottimo effetto legante, idroritentore ed effetto “starter” sui giovani semi che trovano dimora; oltre al già citato effetto antierosivo.

Il prodotto va distribuito in superficie o interrato?

LA-PAM svolge al meglio la sua azione strutturante, idro-assorbente e fertilizzante quando interrata nel primo strato di suolo. Stiamo parlando dei primi 5 – 10 cm. Risultato ottenibile nella fase finale delle lavorazioni del terreno (fresatura, erpicatura) o in prossimità della messa a dimora del seme (seminatrice di precisione). Può essere applicato anche nelle canalette dell’irrigazione da solchi (sia granulare che solubilizzato) o negli impianti poliennali di alberi da frutto (tramite fori verticali o fresature intorno alla pianta). Essendo solubile può essere semplicemente spruzzato sulla superficie. Il naturale movimento dell’acqua permetterà al polimero di posizionarsi nello strato di suolo sopra citato.

Il prodotto viene utilizzato pre-semina o in periodi successivi?

Dipende dalla possibilità dell’agricoltore di entrare in campo o meno coi mezzi agricoli. Il momento ideale coincide con la messa a dimora del seme, quindi nelle fasi di semina o pre-semina. È dimostrato infatti che i semi posizionati nell’area trattata con PAM hanno percentuali di germinazione superiori e tempi di crescita più brevi rispetto alle piante non trattate. Le plantule sviluppano un capillizio radicale più folto, trattengono più terra e subiscono meno l’effetto stress da trapianto. Anche in serra quindi, mettere a dimora le giovani piante orticole provenienti dal semenzaio su substrato trattato con PAM è un valido strumento per abbattere le prime fasi di ambientamento. Ciò non toglie che nelle fasi più avanzate nel ciclo vegetale della pianta si possa entrare in campo e distribuire il prodotto (Es. interfila negli alberi da frutto).

Il prodotto può apportare modifiche strutturali al terreno?

Si, il prodotto migliora la fertilità del suolo sotto diversi punti di vista.
Ha un’azione strutturante: lega le particelle di suolo (particolarmente argilla e limo), migliorando la qualità degli aggregati, conferendo un buon grado di sofficità e granulometria. Rispetta e mantiene il giusto rapporto tra macro e micro pori. Aumenta l’infiltrazione dell’acqua nel suolo, permettendo la diminuzione dell’acqua di ruscellamento (e quindi eventuale allontanamento di suolo, fertilizzanti e altri composti chimici applicati). Alleggerisce i terreni pesanti, soprattutto se applicato con pezzature più grossolane, in modo tale da allargare i macro pori sempre conservando e contribuendo a un buon grado di struttura.
Ha inoltre un riconosciuto e comprovato effetto anti erosivo su terreni declivi, aree desertiche e polverose, terreni marginali e destrutturati soggetti all’azione del vento, dell’acqua e dei macchinari. L’utilizzo su larga scala della PAM per questi scopi ha preceduto il suo utilizzo in campo prettamente agricolo come “soil conditioner”.

Il prodotto può interagire con qualsiasi concime senza problemi?

Si, può essere miscelato insieme ai normali fertilizzanti (UAN o SAMS). Nella forma liquida può rientrare nei piani di fertirrigazione, nella forma granulare essere accoppiata allo spargimento di altri concimi. Ad esempio può rientrare nella preparazione delle miscele da idrosemina, con un comprovato effetto anti erosivo, aggregante e starter sui semi. Oppure è già stato, e può essere, accoppiato al gesso. Questo aspetto è molto importante perché in terreni molto sciolti (percentuali di limo sopra il 45% e di argilla sotto il 20%), l’accoppiamento gesso-PAM ha prodotto risultati ottimali sulla trattenuta del suolo soggetto a ruscellamento, sulla diminuzione delle spaccature superficiali e sulla germinazione di specie erbose su questi terreni, rispetto al terreno non trattato e al terreno con sola PAM. Al contrario l’effetto sinergico calcio-PAM così positivo non è stato riscontrato su terreni con buona dotazione di argilla. Probabilmente per la presenza di un buon complesso di scambio (CSC) l’aggiunta di gesso non ha ulteriormente migliorato il benefico effetto della PAM sulla struttura.

Il prodotto può avere controindicazione con trattamenti quali i Diserbanti e Antiparassitari?

Nessuna controindicazione. Potrebbe invece comportare l’opportunità di una riduzione della necessità di tali trattamenti per diversi motivi. Numerose sono le prove in campo che comprovano una crescita più rigogliosa delle piante trattate con LA-PAM. Inoltre si può prevedere una riduzione delle dosi data la capacità di trattenuta dell’acqua e una limitata percolazione in falda dei composti chimici che stazionano, almeno in parte, per più tempo nel suolo.

Il prodotto richiede particolari attenzioni per il personale o animali a cui viene a contatto?

Nessuna diversa, maggiore o particolare attenzione rispetto a quanto abitualmente fatto con l’impiego dei comuni fertilizzanti.

Il prodotto si neutralizza o si decompone entro?

la poliacrilammide si decompone biologicamente con l’attività dei microorganismi. La sua decomposizione è lenta con un’entità del 10%/15% anno circa. Questo comporta una durata funzionale del prodotto oltre i 5 anni. Le variabili di processo provengono dal tipo di terreno e clima in cui ci troviamo.

Il prodotto decomposto lascia residui nel terreno?

Come già citato, il prodotto è sicuro per l’ambiente. I suoi composti di scarto, residui della biodegradazione sono H20, O2 e NH4. La quota di monomero residuale è sotto allo 0,05% come previsto dalla legge ed è dimostrato che tale quota è diversi ordini di grandezza inferiore alle quantità potenzialmente neurotossiche o accumulabili nella catena alimentare. Esso viene velocemente degradato dall’attività dei microorganismi.
Inoltre il monomero viene normalmente generato da cotture intense e ad alte temperatura di cibi molto comuni: patate, pane, caffè e orzo tostati, patatine fritte, carne. Si nota anche un certo grado di correlazione fra alimenti imbruniti e quantità di acrilammide presente.

Come viene qualificato il prodotto?

Per la normativa vigente (Decreto Legge N.75 del 2010 allegato 6) è classificato come “prodotto ad azione su suolo”: prodotto ottenuto per co-polimerizzazione di acrilammide e acrilato di sodio. Contenuto minimo di poliacrilammide solubile in acqua 90%. Obbligatorio dichiarare il tenore di monomero acrilammdie libero che dev’essere inferiore allo 0,05%.
Negli U.S.A. è classificato come “food-grade polymer”, quindi polimero qualificato per alimenti e G.R.A.S. (Gerenally Recognize As Safe) cioè riconosciuto come sicuro.
Il suo utilizzo è normato dal regolamento federale N°21 della Food & Drug Amministration e considerato sicuro secondo numerosi enti pubblici e scientifici (U.S.D.A, E.P.A, W.H.O, “NSF” ecc..)

La pianta riceve benefici a quali parti (apparato radicale, fusto, foglie ecc..)?

Essendo un prodotto che conferisce un miglior grado di struttura, aggregante di particelle e idro-ritentore i maggiori effetti benefici sono riscontrati sull’apparato radicale. Questo si presenta più folto, capace di assorbire più acqua, in una situazione ideale per la crescita delle radici. In fase di semina la germinazione è più fitta e rapida a parità di condizioni climatiche con il terreno senza PAM.
Inoltre presenta molteplici effetti indiretti su tutta la pianta. Trattenendo gli elementi nutritivi la pianta compie meno fatica per l’approvvigionamento idrico e minerale, traducendosi in una maggiore quantità di energia spendibile per altre funzioni vitali (crescita, fruttificazione).

Il prodotto quali vantaggi a livello produttivo può apportare?

Migliori rese agricole, variabili in funzione della pianta, del clima e della gestione agronomica. Le rese possono aumentare del 30% fino al 50%.
Inoltre se per vantaggio produttivo consideriamo anche l’aspetto economico, LA-PAM è un prodotto utile all’agricoltore per diminuire le proprie spese. Risparmio idrico (quantità netta di acqua), energetico (accensione degli impianti d’irrigazione) e di concimazione (captazione minerale) sono fattori importanti nel conferire un inequivocabile vantaggio produttivo.

Quali statistiche o prove in campo ha già effettuato in Italia o all’Estero?

LA-PAM è stata testata su diverse varietà di piante e di terreni. Numerosi esempi provengono dagli Stati Uniti dove la ricerca si è spinta più avanti: AlfaAlfa, Soya, Mais, Frumento, Sorgo, Barbabietola, Cotone. Altri paesi si stanno facendo avanti sul testing della PAM come Cina, Egitto e Iran. Altri esempi provengono da prove su erbai e impianti poliennali da frutto (melograno) tutti con risultati incoraggianti. Test importanti sono stati fatti anche sulle orticole: Pomodoro, Zucchine, Peperoni, Cavolfiore, Cetrioli, Carote, Sedano e Lattuga.
Nella maggior parte dei casi abbiamo una superiore capacità di germinazione, apparato radicale più folto, uno stato fisiologico migliore; fusti più larghi, maggiore altezza e sviluppo fogliare. Le proprietà idrauliche e di struttura dei terreni difficili su cui sono applicate vengono notevolmente migliorate (Water repellence ratio e Sodium absorption ratio diminuiti, miglior infiltrazione superficiale, minore tensione superficiale dell’acqua, abbassamento della conduttività elettrica in terreni salini ecc..)

Il prodotto stoccato in qualsiasi deposito o magazzino si può conservare per un periodo di?

Il prodotto può essere normalmente conservato per un periodo di almeno 6 mesi, a patto che sia tenuto in ambiente fresco, asciutto e in confezioni ermeticamente sigillate.

Come si presenta il prodotto?

Il prodotto si presenta in forma solida, polverulenta da applicare a secco e possibilmente in fase di semina o nelle ultime fasi di lavorazione. Si presenta anche in forma fluida, (gel-like) diluito in acqua a differenti concentrazioni (preferibilmente 2%) con successive diluizioni in funzione dei volumi funzionali alle diverse aziende (diluizioni anche di 10 – 20 volte).

Esiste già in prova o in commercio un prodotto similare in Europa?

Si trovano polimeri per l’agricoltura in commercio in Italia e in Europa. Questi sono prodotti con granulometrie sensibilmente superiori al nostro prodotto. Una maggiore granulometria comporta una quantità maggiore (e quindi un costo maggiore) per la sua migliore applicazione in campo, nonché tempi più lunghi per la sua dissoluzione ed azione sulle colture. Vi sono poi particolari difficoltà per la solubilizzazione in acqua o con altri prodotti in forma liquida, impiegati in fertirrigazione e idrosemina.

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